CAPITOLO 7 IL CLIMA DI OPINIONE
7.1 Formulazione delle domande
La sezione 7.2.1 indaga la posizione degli italiani circa l’intervento e il ruolo della NATO e dell’ONU, le opinioni sulle considerazioni dell’ANPI e, soprattutto, rileva da che parte stiano gli italiani nel conflitto in corso. Questo ultimo punto è quello più ricco di dati e viene osservato a sua volta sotto un duplice profilo: da un lato viene indagata l’opinione degli intervistati circa la posizione mantenuta dagli italiani, dall’altro lato viene invece chiesto direttamente agli intervistati da quale delle due parti del conflitto essi propendano.
La sezione 7.2.2 raccoglie invece domande riguardanti la simpatia e la stima nei confronti dei Presidenti di Russia ed Ucraina, nonché quelle relative alla legittimità della partecipazione di Putin a summit internazionali (G20) ovvero all’opportunità di un dialogo con lo stesso.
7.2 Principali risultati
7.2.1 Cosa pensano gli (altri) italiani della guerra
- Maggioranze assolute ma decrescenti nel tempo ritengono che gli italiani stiano dalla parte dell’Ucraina.
La serie temporale IPSOS, che indaga il clima di opinione, evidenzia che a marzo 2022 (28-30 marzo) il 64% degli intervistati si dicevano convinti che gli italiani stessero dalla parte dell’Ucraina, la stessa posizione cala progressivamente fino ad ottobre 2022 (11-12 ottobre) dove si registra una percentuale poco al di sopra della maggioranza assoluta (51%). Allo stesso tempo resta stabile (e minoritario) il fronte di chi crede che gli italiani stiano dalla parte della Russia, con percentuali quasi costanti intorno al 19%. Consequenzialmente, a crescere nel corso dei mesi è la quota di coloro che ritengono che gli italiani non siano da “Nessuna delle due parti,” che passa dal 17% al 30% in setti mesi.
- Deboli maggioranze – prima assolute poi relative – decrescenti nel tempo si schierano dalla parte dell’Ucraina. Contestualmente maggioranze crescenti nel tempo si rifiuta di prendere posizione.
La serie temporale IPSOS, indagante le posizioni degli italiani tra fronte russo e ucraino, rileva che a marzo 2022 (28-30 marzo) il 57% degli intervistati si posizionava apertamente a favore dell’Ucraina. Tale sostegno decresce progressivamente fino ad eguagliare la percentuale di coloro che non si dichiarano sostenitori di nessuna delle due parti a giugno 2022 (28-29 giugno ambedue pari al 46%). Ad ottobre 2022 (11-12 ottobre) si registra il tasso più basso tra i sostenitori del fronte ucraino (43% di intervistati) contro il valore massimo tra chi non vuole prendere una posizione (50% degli intervistati). Da ottobre 2022 a febbraio 2023 cresce nuovamente il fronte di chi si dichiarta sostenitore dell’Ucraina – senza mai tornare a maggioranza assoluta – e decresce lievemente il fronte dei neutralisti attestandosi, a febbraio 2023, rispettivamente al 47% e al 46% del campione.
Infine, aumentano nel corso di 11 mesi – seppur di poco – i sostenitori della Russia attestandosi intorno al 7% a febbrai 2023 (20-23 febbraio) in linea, per altro, con le indagini poste nel corso dell’anno circa la simpatia e il gradimento della figura di Putin.
- Prendendo atto di tali divergenze si osserva che la percentuale effettiva di sostenitori dell’Ucraina e della Russia sia sovrastimata dagli intervistati e che, di conseguenza, risulti significativamente sottostimata la percentuale di coloro che non stanno né dalla parte della Russia né dalla parte dell’Ucraina.
La comparazione tra le due sequenze mostra che a marzo 2022 (28-30 marzo) vi fosse una divergenza di 7 punti percentuali tra chi sostiene effettivamente l’Ucraina e chi crede che il popolo italiano sostenga in maggioranza l’Ucraina (il 57% di intervistati schierati a favore dell’Ucraina a fronte del 64% che ritiene gli italiani presunti tali). Sulla stessa linea, ma ancora più marcato (14 punti percentuali) è il distacco tra chi sostiene la Russia (5%) e gli intervistati che credono che gli italiani stiano dalla parte della Russia (19%). Risulta invece nettamente sottostimata la percentuale di coloro i quali non prendono una posizione (38%) rispetto alla percentuale di intervistati che ritengono che gli italiani in maggioranza non prendano una posizione (17%), un divario di ben 21 punti percentuali.
È interessante osservare come lo stesso confronto fatto ad ottobre (11-12 ottobre 2022) ci offre nuovamente una divergenza per tutte e tre le posizioni osservate mantenendo gap percentuali tra i sostenitori effettivi e i presunti tali quasi costanti, nonostante le variazioni intercorse all’interno di ciascun gruppo: i sostenitori presunti dell’Ucraina decrescono, ma decrescono anche i suoi sostenitori effettivi.
In conclusione, le due serie IPSOS rivelano che vi siano molti più italiani che non si sono schierati da nessuna delle due parti rispetto a quelli che la gente pensi. Al contrario, il numero di sostenitori effettivi di ambedue gli schieramenti sono in diversa misura sovrastimati dagli intervistati.
- La maggioranza assoluta degli italiani è contraria a quanto gli Stati Uniti abbiano fatto sinora per il conflitto.
Come in parte anticipato nel capitolo precedente (6.3): la maggioranza degli intervistati si dichiara contraria all’attività posta in essere dagli Stati Uniti e buona parte dell’opinione pubblica ritiene altresì che gli stessi, nel conflitto in corso, promuovano esclusivamente i propri interessi. Ciò è quanto emerge dall’indagine di SWG svolta tra il 6 e l’8 aprile 2022: il 57% degli intervistati, infatti, sostiene che gli USA difendono solo i propri interessi, la medesima percentuale sale al 65% a maggio nell’indagine IPSOS. Quanto detto è in parte ribadito dall’indagine di Proger IndexResearch il 13 aprile 2022: il 46% degli intervistati boccia la gestione della guerra da parte di Biden e della Nato, contro il 35% degli intervistati che invece la approva. Infine, nella valutazione di IPSOS dell’8-9 Marzo 2022 il Governo USA è terzultimo, dietro a Cina e Russia, per numero di voti negativi circa la gestione del conflitto. Si osservi infine che a marzo 2023, interrogati sul tentativo di mediazione da parte della Cina da Proger Index Research, il 57% degli intervistati di dichiara favorevole, il 15% non sa o non vuole rispondere e soloil 28% lo ritiene inutile.
7.2.2 Simpatia per l’Ucraina e la Russia e giudizi di rispettivi leader
- Cresce nel tempo il numero di coloro che hanno sentimenti negativi per Putin.
A febbraio 2022 il 36% degli intervistati dal Termometro Politico dichiara di avere una buona considerazione del Presidente Putin (il 26% da sempre e il 10% da poco), il 42% dichiara che non lo stima e non l’ha mai stimato, mentre il 12% ha recentemente invece cambiato idea su di lui, in peggio. A marzo dello stesso anno solo il 19% degli intervistati SWG mantiene una buona opinione su Putin, contro il 66% degli intervistati che invece dichiarano di avere una pessima considerazione del Presidente della Russia (definendolo un criminale, ovvero un pessimo statista). Ciò è perfettamente coerente con quanto emerso nel paragrafo precedente sulle considerazioni delle posizioni degli italiani. Questa stima è altresì in linea con l’indagine SWG condotta tra il 27 aprile e il 2 maggio del 2022 secondo la quale il 64% degli intervistati sperano che Putin perda la guerra. Sembrerebbe quindi delinearsi un’associazione tra la reputazione del Presidente Putin e i posizionamenti dell’opinione pubblica italiana contraria allo schieramento russo. Con il nuovo anno la situazione sembra confermare le posizioni trovate: nell’indagine IPSOS condotta tra il 10 e l’11 gennaio 2023, il 48% degli intervistati ritenevano la Russia di Putin la maggiore minaccia per il mondo.
L’indagine Demos&Pi e Demetra condotta tra il 26 e il 27 aprile 2023, evidenzia come l’88% degli intervistati provi “poca o pochissima fiducia” nei confronti della Russia di Putin. La Federazione Russa è il paese che registra il più alto tasso, tra i 9 paesi indagati, di sfiducia, seguita da Cina (81%), Ungheria (77%), Francia (64%) e Ucraina (61%). È utile osservare, dunque, come la maggioranza assoluta degli intervistati nutra “poca o pochissima fiducia” anche nei confronti dell’Ucraina di Zelensky.
- Maggioranze robuste si dichiarino favorevoli ad un atteggiamento dialogante nei confronti del Presidente Putin, nonostante la sua scarsa popolarità.
Nonostante il clima di opinione pubblica sia tendenzialmente contrario e ostile alla Russia e al suo leader, si osservano maggioranze favorevoli a un dialogo: per il 56% degli intervistati SWG il 13-16 maggio 2022 i paesi dell’Unione Europea dovrebbero mantenere un atteggiamento dialogante verso Putin al fine di cercare un accordo. Questa tendenza è confermata altresì dalle domande sul G20: per il 45% degli intervistati tra giugno e luglio dello stesso anno da SWG, Putin dovrebbe essere invitato al Summit con gli altri paesi (il 20% non si esprime, mentre il 37% è contrario). La stessa opinione è confermata dal 48% degli intervistati dal Termometro Politico nello stesso periodo (maggioranze relativa nel campione indagato), il 30% si dichiara invece contrario.
- Anche il giudizio nei confronti del Presidente Zelensky non è estremamente positivo
Per il 53% degli intervistati il 28 marzo 2022 da Eumetra srl il leader ucraino non è un vero democratico ovvero è “una pedina nelle mani degli Stati Uniti”, per un altro 37% invece è un normale politico che le circostanze eccezionali hanno costretto in una situazione difficile. Solo il 13% degli intervistati ritengono Zelensky un leader. Un’indagine di Tecnè del 14-15 maggio 2023 evidenzia come la maggioranza relativa degli intervistati (46%) continui a non fidarsi del Presidente Zelensky, contro il 34% del campione che invece dichiara di fidarsi.
- Cresce il numero di italiani che considera tra i paesi “amici” quelli del blocco europeo.
Grazie all’indagine condotta da SWG a Giugno 2020, Giugno 2021 e Aprile 2022 è possibile comparare nel corso di tre anni la simpatia di 800 intervistati circa i paesi considerati “amici” dell’Italia. I dati dimostrano che dal 2020 al 2022 il blocco europeo composto da Francia, Germania e Spagna si è rafforzato a discapito della Russia e degli Stati Uniti. A giugno 2020 la Germania era definita come “amica” dal 9% dei voti, la Francia dal 12% dei voti, la Spagna dal 26%, la Russia dal 14%, mentre gli USA raccoglievano il 22% dei voti. Il “blocco europeo” nel 2020 raccoglieva il 47% dei voti, il blocco non europeo il 53%. Ad Aprile 2022 la Germania raccoglie il 26% dei voti, la Francia il 29%, la Spagna il 23%, la Russia il 2%, gli USA il 21%. Il “blocco europeo” nel 2022 raccoglie il 78% dei voti, il blocco non europeo il 23%.